Il presidente dell’Emilia-Romagna e l’assessore all’Agricoltura hanno firmato una petizione di Coldiretti contro qualsiasi legge che porti alla produzione di cibo sintetico.

«Per l’Emilia–Romagna il cibo è frutto di storia, di cultura, di tradizioni e di incontri fra le persone, l’introduzione del cibo sintetico rischierebbe di cancellare tutto questo e noi non lo possiamo permettere». Lo ha detto il Presidente della Regione Stefano Bonaccini che ha firmato la petizione voluta dall’ associazione di rappresentanza dell’agricoltura italiana Coldiretti contro il cibo sintetico. 

La petizione, promossa da Coldiretti, Fondazione Campagna Amica, Filiera Italia e World Farmers Markets Coalition, è stata firmata anche dall’assessore all’Agricoltura Alessio Mammi che ha detto: «Non abbiamo garanzie sul fatto che il cibo sintetico non sia dannoso per la salute. Inoltre si creerebbe un monopolio nella produzione mondiale di cibo e i danni per le nostre filiere sarebbero incalcolabili». 

L’obiettivo della petizione promossa da Coldiretti è promuovere una legge che vieti la produzione, l’uso e la commercializzazione del cibo sintetico in Italia, dalla carne prodotta in laboratorio al latte “senza mucche” fino al pesce senza mari, laghi e fiumi. Prodotti che potrebbero presto inondare il mercato europeo sulla spinta delle multinazionali e dei colossi dell’hi tech. 

«Il sostegno delle Istituzioni è un segnale importante tanto più nella nostra regione” ha detto il Presidente di Coldiretti Emilia Romagna Nicola Bertinelli “che proprio ieri Ismea ha indicato come prima regione italiana per impatto Dop e Igp del cibo, con un valore di 3,1 miliardi di euro che diventano 3,6, se sommati al vino». 

«A oggi sono oltre 20 mila le firme raccolte in poco meno di una settimana nella nostra regione – ha aggiunto il Direttore di Coldiretti Emilia Romagna, Marco Allaria Olivieri – e la petizione potrà essere sottoscritta negli uffici Coldiretti, nei mercati contadini di Campagna Amica e in tutti gli eventi promossi a livello nazionale e locale». 

 

fonte: Coldiretti

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