Bologna prima in regione nella mobilità sostenibile, Emilia-Romagna sesta in Italia

Bologna è la città in Emilia-Romagna con la popolazione maggiormente sensibile all’argomento mobilità sostenibile. Lo rivela un’analisi pubblicata oggi dalla compagnia di analisi dati Weborama che ha esaminato l’interesse degli italiani verso una scelta ambientalista del loro stile di vita, partendo proprio da mezzi di mobilità dolce come biciclette, monopattini elettrici e servizi di condivisione di auto a noleggio. Tenendo conto di una media nazionale dell’1,5%, la regione Emilia-Romagna in merito al tema della mobilità dolce – ad esempio biciclette a pedalata assistita e monopattini elettrici – supera l’intera nazione e registra l’1.8% di abitanti della regione interessati all’argomento, conquistando il sesto posto in classifica su venti regioni. 

Per quanto riguarda il bonus mobilità, con un dato medio nazionale dello 0.5%, l’Emilia-Romagna mostra un interesse superiore alla media italiana attestandosi con lo 0.6% al sesto posto. Invece, per i servizi di mezzi condivisi, il dato mostra un interesse ancora molto basso in tutta la penisola, ad eccezione delle aree cittadine in cui i servizi di condivisione sono già attivi e sono entrati nella quotidianità degli utenti. Nello specifico, la regione Emilia-Romagna registra un interesse dello 0.16% e il secondo posto a livello nazionale. 

Interesse cresciuto durante la quarantena 

I risultati emersi dall’analisi di Weborama mostrano come la tendenza verso la transizione ecologica sia ormai radicata nella mente degli italiani e sia stata solo leggermente rallentata dall’emergenza sanitaria e dal confinamento. Infatti, la percentuale di popolazione che all’inizio dell’anno risultava interessata all’ecologia e alla mobilità a basso impatto era sensibilmente maggiore rispetto alla primavera 2019 (12.6 vs. 10.9), salvo poi registrare una caduta in picchiata a partire dalla settimana del 24 febbraio, complici una conversazione pubblica monopolizzata dal tema della pandemia e dall’effetto psicologico di una minaccia nuova ed immediata che ha per qualche tempo spento l’interesse verso tutte le questioni non direttamente legate all’emergenza in corso.Già dalla metà di marzo 2020, però, la tendenza si è invertita ed è iniziata una lenta ma inesorabile crescita che è culminata con le riaperture della cosiddetta Fase 3, a giugno, quando la percentuale di popolazione sensibile a questi temi è arrivata a raddoppiare rispetto ai primi mesi dell’anno. 

I settori che hanno trainato l’interesse degli Italiani sono l’ecologia in senso lato ed il risparmio energetico, segno che la sensibilità ambientale dei cittadini si è tradotta, in questi mesi di forzata immobilità, in attenzione verso l’ottimizzazione e la riduzione dei consumi energetici. Nel 2019 poco più del 5% della popolazione italiana risultava interessata al tema della mobilità dolce e a basso impatto. Nel maggio del 2020 la percentuale è salita al 15%, complici forse il bonus mobilità istituito dal governo e l’arrivo della bella stagione.

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