Gli operatori delle Aree Mediche e Chirurgiche dell’Ausl di Bologna denunciano condizioni di lavoro critiche. La Cisl FP accusa i vertici aziendali: «Anziché discutere nel merito al tavolo sindacale si prediligono ‘incontri riservati’ con una sola sigla sindacale».
Turni massacranti e stress alle stelle
Doppi turni, rientri dai riposi e turnazioni pesanti stanno mettendo in ginocchio infermieri e operatori socio-sanitari (OSS) negli ospedali dell’Ausl di Bologna. La situazione è particolarmente grave all’Ospedale Maggiore e nei presidi territoriali di Porretta Terme, Bentivoglio, Budrio e Loiano.
Secondo Michele Vaira, Segretario aziendale CISL FP AUSL Bologna, il personale OSS di Porretta Terme è costretto a coprire anche turni in pronto soccorso, con un aggravio insostenibile delle responsabilità assistenziali. «I lavoratori non hanno più forza fisica e mentale per andare avanti, vengono costantemente spostati da un servizio all’altro in base alle necessità, senza possibilità di conciliare vita privata e lavoro» denuncia Vaira.
Accordi informali e mancato confronto con i sindacati
Nell’ultimo incontro sindacale del 30 gennaio, la CISL FP ha nuovamente sollevato il problema, chiedendo soluzioni immediate. Tuttavia, secondo il sindacato, i vertici dell’Ausl continuano a privilegiare trattative riservate con una sola sigla sindacale, escludendo il confronto con le altre rappresentanze.
«Così non va bene – prosegue Vaira – perché tutti i lavoratori vogliono essere tutelati e non solo alcuni. Per questo abbiamo inviato un esposto formale alla Direzione. La situazione sta generando un forte stress lavorativo, con conseguenze negative sia per la sicurezza degli operatori sia per la qualità dell’assistenza ai cittadini».
Il caso Loiano: carenza di personale e nessuna soluzione all’orizzonte
Tra le realtà più in difficoltà c’è l’ospedale di Loiano, dove il reclutamento di nuovi professionisti è ostacolato dalla posizione geografica sfavorevole. La CISL FP aveva già proposto soluzioni di welfare aziendale per rendere più attrattivo il presidio, ma il confronto sul tema è stato abbandonato.
«Per noi queste restano priorità assolute e irrinunciabili – conclude Vaira – e pensiamo che l’AUSL abbia bisogno di un netto cambio di passo per arginare il malessere lavorativo tra i dipendenti».