Sabato a Bologna ci sarà una manifestazione per ribadire che gli anziani malati e ricoverati non sono cittadini di serie b, ma persone con gli stessi diritti di tutti i cittadini.
Non si può e non si deve dimenticare la spaventosa strage di anziani e non autosufficienti che c’è stata durante la pandemia non solo nelle Residenze Sanitarie Assistenziali (RSA) e in strutture similari, ma anche nelle proprie case per mancanza di assistenza e di cure sanitarie. Per questo il “Coordinamento per il diritto alla salute per le persone anziane malate e non autosufficienti” ha organizzato una manifestazione nazionale per sabato 26 giugno a Bologna, in Piazza Re Enzo, dalle 10 alle 13 a cui parteciperanno circa 30 organizzazioni sparse in tutt’Italia. Al centro della mobilitazione la forte denuncia che gli anziani malati e ricoverati non sono cittadini di serie b, da tenere segregati, ma persone con gli stessi diritti di tutti i cittadini, non solo per l’assistenza e per le cure sanitarie, ma per la qualità della vita, fra cui il diritto basilare a uscire e frequentare parenti e amici.
La manifestazione farà un appello al presidente del Consiglio Mario Draghi per chiedere interventi urgenti da garantire con le risorse del Recovery Plan, sintetizzati in 4 punti e nello specifico: 1) Potenziare i servizi sanitari territoriali: ospedalizzazione a domicilio, medicina del territorio, ADI (Assistenza domiciliare integrata)
2) garantire il diritto a un contributo economico (assegno di cura) della sanità ai malati cronici non autosufficienti, perché possano assicurarsi le prestazioni di cui necessitano 24 ore su 24 e per 365 giorni all’anno, riorganizzare le cure sanitarie nelle RSA che devono rientrare nella filiera del Servizio sanitario, abbattere le rette di ricovero, assicurare le convenzioni senza lista di attesa e la partecipazione dei familiari e dei comitati di cittadini; applicare il contratto della Sanità pubblica a tutti gli operatori sanitari e socio-sanitari
4)garantire la presa in carico dell’ASL dopo un ricovero in ospedale o in altra struttura sanitaria: basta con le dimissioni selvagge! Come pure si chiede la piena attuazione della legge 833/1978 per tutti i malati cronici non autosufficienti, compresi gli anziani e i malati di Alzheimer.