Porti chiusi, a Bologna domani una protesta contro il governo

Rivendicare la dignità umana. È solo uno dei motivi di una mobilitazione che partirà da piazza Maggiore a Bologna domani sabato 5 gennaio alle 16 contro i porti chiusi dal ministro dell’Interno Matteo Salvini e dal governo Lega e Movimento 5 stelle.  Organizzata dallo Spazio libero autogestito Vag61 di via Paolo Fabbri 110 e da altre realtà bolognesi, la protesta ha l’obiettivo di rifiutare la criminalizzazione della solidarietà delle navi di Sea-Watch e Sea-Eye che salvano vite di migranti nel mar Mediterraneo. Le 2 imbarcazioni sono in balia delle onde del mar Mediterraneo da 2 settimane con a bordo 49 migranti in attesa di un porto sicuro dove poter sbarcare. Finora nessun Paese ha formalmente autorizzato l’attracco, Italia compresa.  

Proprio questa mattina Sea-Watch e Mediterranea in missione congiunta sono partite con due imbarcazioni da Malta per portare supporto logistico e materiale alle navi consentendo il cambio di equipaggio e rifornimenti, e per spingere gli Stati europei a dare un porto sicuro a queste 49 persone.  

«Gli equipaggi sono esausti, le persone salvate in mare, dopo essere scappate dall’inferno libico, sono allo stremo. L’Unione Europea sembra far finta di niente e di non essere in grado di trovare una soluzione degna per 49 persone», ha commentato il Vag61. Sempre questa mattina un migrante si è gettato in mare nel tentativo disperato di raggiungere Malta a nuoto. L’uomo è stato recuperato poco dopo. 

«Salvini e il governo italiano continuano a dichiarare “porti chiusi”, seguendo una retorica di propaganda fondata sull’odio. Tutti i governi europei si rivelano incapaci nel risolvere questa emergenza e dimostrano ancora una volta la loro disumanità “programmata”, seguendo la strada di politiche discriminatorie, paradigmi escludenti, criminalizzazione della solidarietà dei migranti», ha concluso il collettivo autogestito.

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