La donna, dopo mesi trascorsi ad inviare mail di offese e minacce, esprimeva il proprio dissenso riguardo alcune scelte del governo, contestando anche le raccomandazioni dei medici in tema di vaccinazione.
Tramite e-mail aveva più volte minacciato il presidente del Consiglio Mario Draghi e il presidente della Regione Emilia-Romagna Stefano Bonaccini, inviando numerosi messaggi ai loro indirizzi e-mail istituzionali. Si tratta di una 40enne bolognese che apostrofava il presidente del Consiglio rivolgendosi a lui come «mascalzone in cravatta peggio di un mafioso», augurandogli di «bruciare all’inferno». Dedicava analogo frasario al presidente della Regione Stefano Bonaccini aggredendolo con parole come «delinquente», «vorrei vederti in galera», augurando anche la morte dei suoi familiari. La 40enne è stata così denunciata per diffamazione aggravata e minacce.
Gli operatori del Compartimento Polizia Postale di Bologna in collaborazione con la D.I.G.O.S hanno rinvenuto sullo smartphone della donna la presenza di numerose mail che confermavano i fatti nonché altra corrispondenza dello stesso tenore inviata ad altre personalità istituzionali o medici conosciuti al grande pubblico a seguito delle opinioni espresse in numerose trasmissioni televisive (Matteo Bassetti e Umberto Gnudi).
La donna, dopo mesi trascorsi ad inviare mail esprimendo il proprio dissenso riguardo alcune scelte del governo, contestando anche le raccomandazioni dei medici in tema di vaccinazione, ha indirizzato il proprio disaccordo, ormai trasformato in odio (heaters) verso Draghi e Bonaccini.
L’esito dell’indagine dimostra come comportamenti “inappropriati”, ancorché mediati dalla comunicazione attraverso i social media, determinino conseguenze penali anche gravi. La rete è diventata la proiezione della vita reale, così come nel quotidiano, anche nel web gli autori di comportamenti illeciti rispondono sempre delle proprie azioni.