Induce un’anziana a farsi dare l’eredità, indagata e sospesa un’avvocatessa di Bologna

Abusando dello stato di deficienza psichica causata dell’età avanzata e dalle condizioni di vita della sorella di un anziano signore, di cui era amministratrice di sostegno, avrebbe prima tentato di farsi nominare beneficiaria di polizze assicurative per circa 350mila euro, poi avrebbe cercato di ottenere una donazione di 400mila euro in suo favore e la nomina come unica erede riuscendo ad accaparrarsi altri 188mila euro circa derivanti dalla vendita di due immobili ereditati. Così un’avvocatessa di 36 anni del Foro di Bologna ha avuto il divieto temporaneo di esercizio della professione perché indagata per i reati di circonvenzione d’incapace, falso in atto pubblico per induzione, falso materiale e sostituzione di persona. 

In particolare l’avvocatessa, nell’ambito dell’esercizio della propria attività professionale, utilizzando la sua qualità di Amministratore di Sostegno di un anziano signore avrebbe instaurato rapporti personali con la sorella di quest’ultimo inducendola a intrattenere rilevantissimi rapporti patrimoniali, tutti a suo esclusivo beneficio con l’aggravante di aver commesso il fatto con abuso di prestazione d’opera”. 

Motivi che hanno indotto, nel corso dell’indagine, il Pubblico Ministero a richiedere ed ottenere la misura cautelare del sequestro preventivo, a carico dell’indagata, sulle somme che si ritengono possano costituire il profitto del reato di circonvenzione d’incapace, per un importo di oltre 587mila euro.  

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