Lo scorso fine settimana e il prossimo, l’associazione LAV (lega antivivisezione) scenderà in piazza anche a Bologna per manifestare contro lo sfruttamento degli animali nei circhi. L’associazione ha lanciato una mobilitazione nazionale, invitando tutti i cittadini a dire: “#BastAnimaliNeiCirchi”. La manifestazione ha come obiettivo la firma di un decreto che ponga fine alla sofferenza degli animali.
La questione legale
Nel mondo sarebbero infatti già 50 i paesi ad aver adottato norme contro tale sfruttamento. Per quanto riguarda l’Italia nel 2022 è stata varata la Legge-delega sullo spettacolo recante il principio del “superamento dell’uso degli animali in circhi e spettacoli viaggianti”.
L’associazione punta, dunque, ad arrivare fino ai vertici del governo, in particolare alla presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, al ministro della Cultura Alessandro Giuli e al Parlamento. L’obiettivo è aiutare economicamente i circhi mantenendo gli spettacoli, ma senza animali.
I numeri del fenomeno
Secondo le stime LAV, ad oggi sono circa 2.000 gli animali usati nei circhi italiani, costretti, sempre secondo l’associazione, a “spettacoli indecenti e addestramenti basati su violenza fisica e psicologica, rinchiusi in piccoli spazi e ambienti inadeguati, sottoposti a spostamenti molto stressanti”.
Inoltre, tale protesta sembrerebbe destinata ad avere successo, poiché già nel 2023 il 76% dei cittadini italiani (fonte Doxa) si era detto contrario ai circhi che usano ancora gli animali.
Cosa dice la LAV
In merito alla questione è intervenuta Giulia Giambalvo, membro dell’area animali esotici LAV: “Cosa stiamo aspettando? Chiediamo al ministro della Cultura Giuli di portare a Palazzo Chigi lo Stop all’utilizzo degli animali nei circhi e spettacoli viaggianti come già deciso da tanti altri Paesi, con il dovuto aiuto al settore per la riconversione e senza alcuna perdita di posti di lavoro”.