Tra domotica ed enigmi, la prima “escape room 4.0” arriva a Bologna

Inaugura domani giovedì 2 dicembre in viale Silvani a Bologna un’esperienza ad alto tasso di adrenalina e divertimento con 100 i biglietti omaggio.

Inferno di Dante, Area 51 e Psyco Hospital1969: sono le tre stanze di fuga del franchising Cronos Escape Room che apriranno da domani giovedì 2 dicembre in viale Silvani, 10 a Bologna e in cui in un’ora di tempo bisogna risolvere misteri e trovare indizi per riuscire a fuggire dalla stanza, utilizzando logica, pensiero laterale e affidandosi alle capacità e intuizioni dei propri compagni. È la prima “escape room” 4.0 a Bologna dove aspetti di informatica ed elettronica comunicano in modo automatico, intelligente e interconnesso con l’ambiente e gli oggetti, portando i giocatori dentro scenografie estremamente realistiche e sfidandoli a risolvere raffinati enigmi da sciogliere. 

Dall’Inferno di Dante, un viaggio in compagnia del Sommo Poeta che parte dalla Selva Oscura fino alle porte degli Inferi, all’ Area 51, dedicata invece agli amanti della scienza e dell’ufologia per scoprire dei segreti che la più grande potenza mondiale tuttora nasconde, fino a Psycho Hospital 1969, un ospedale psichiatrico abbandonato che nasconde inquietanti misteri. A prescindere dal tema scelto l’obiettivo della squadra è sempre e solo uno: fuggire dalla stanza in un’ora di tempo, utilizzando logica e pensiero laterale, affidandosi alle capacità e intuizioni dei propri compagni di squadra e seguendo il vecchio adagio che recita che l’unione fa la forza.

Alberto D’Annibale, fondatore del Franchising Cronos Escape room, è legato a Bologna anche per essere stato invitato nel 2019 dalla Facoltà di Ingegneria per parlare di come ha lanciato un’impresa di successo, all’interno del corso di “Creazione d’impresa” tenuto dal professore Fabrizio Bugamelli (Amministratore delegato di AlmaCube, l’incubatore dell’Università di Bologna e professore a contratto del corso Laboratorio di Creazione d’Impresa della Scuola di Ingegneria ed Architettura di Bologna). 

La nuova escape room bolognese è tra le prime in Italia ad avere “la stanza dei bottoni” a vista. Qui risiedono le tecnologie 4.0 che gestiscono le tre stanze di fuga e che caratterizzano la quarta rivoluzione industriale: intelligenza artificiale, automatizzazione e interconnessione si uniscono per offrire a ogni partecipante un’esperienza di gioco estremamente coinvolgente. Qui è il computer a gestire in modo intelligente l’evoluzione del gioco abbassando il margine di errore umano a zero. 

Tre le postazioni di regia dove i computer, ognuno con il proprio operatore che avvia e monitora l’esperienza risolvendo eventuali problemi, gestiscono autonomamente e in modo intelligente i dati e le sequenze di gioco delle tre escape room: effetti speciali, audio, video, luci, macchine del fumo, aiuti e progressione del percorso. «Le scenografie che riproducono le realtà dei temi di ogni stanza sono curate in ogni dettaglio per offrire il massimo a ogni partecipante senso di realtà sia alla vista sia al tatto», spiega Alberto D’Annibale che, a oggi con Bologna aperta insieme al socio Alberto Duregon, conta 13 stanze di fuga lungo tutta l’Italia – che prosegue: «Dalle specifiche pareti di ogni stanza fino agli oggetti, come ad esempio un’arpa laser che bisogna suonare seguendo una certa melodia per potere procedere, crediamo che qualità e tecnologia all’avanguardia siano la chiave per differenziarsi sul mercato». Per informazioni sulla nuova escape room di Bologna è possibile cliccare qui.

Condividi