Lo storico locale del Pratello rinasce in una nuova forma «concepita per essere di per sé propulsore di una cultura accessibile e inclusiva».
Nell’ex sede dello storico bar Osvaldo, in via del Pratello 96/a, chiuso ormai da oltre un anno, apre sabato prossimo alle 19 L’Altro Spazio da Osvaldo, il terzo locale completamente accessibile, del tutto privo di barriere fisiche e immateriali. Un rinnovamento del locale nato tra l’oste Osvaldo Caracciolo, che per anni è stato l’iconica anima del posto, tanto da diventare nel 2001 anche ispiratore e protagonista del docufilm sul Pratello ‘Paris Dabar’, e l’imprenditrice sociale Nunzia Vannuccini, titolare e fondatrice de l’Altro Spazio, insieme al compagno Jascha Blume, artista e filmmaker olandese, sordo.
«A muovere questa nuova sfida è stata la volontà di costruire all’Altro Spazio da Osvaldo non solo un luogo di ritrovo e ristoro, ma un ambiente educante, concepito per essere di per sé propulsore di una cultura accessibile e inclusiva, da sempre cifra costitutiva del progetto l’Altro Spazio”», – spiega Nunzia Vannuccini.
La nuova sede, che si aggiunge al primo L’Altro Spazio aperto nel 2015 in via Nazario Sauro e all’Altro Spazio al Pratello nato nel 2018, sarà un luogo di ritrovo aperto e interculturale. Come negli altri due locali, l’arredamento, in gran parte autoprodotto con materiali naturali e di recupero, è progettato per accogliere sia i clienti sia i lavoratori con disabilità, che già oggi sono l’80% dello staff. Essere serviti al bancone da una barista sorda o ipovedente, oppure vedere un cameriere con in mano un vassoio sfrecciare in carrozzina, in questi luoghi, è la normalità.
«Siamo onorati – sottolinea Jascha Blume – di ricevere il testimone della storia di questo luogo, così simbolico per il Pratello e per Bologna. Con Osvaldo c’è stato subito un riconoscersi, una visione comune sull’importanza della condivisione e sul senso di comunità».
Non mancheranno un corner riservato alle opere di artisti e designer disabili provenienti da tutto il mondo, presentazioni di libri, mostre, incontri, corsi di formazione e performances inclusive dal vivo. Da gennaio torneranno anche gli aperitivi al buio. Naturalmente, si parleranno tutte le lingue, incusa la Lis, la Lingua dei segni italiana. La cucina, invece, sarà prettamente campana. Un occhio di riguardo sarà riservato alle famiglie. Per loro, il sabato e la domenica mattina, sono previsti laboratori e attività creative. Per i bambini, inoltre, sarà sempre a disposizione una fontanella d’acqua da cui potranno bere liberamente da soli e giochi di legno sostenibili, realizzati a mano.
Tra gli obiettivi più prossimi, anticipano Vannuccini e Blume “c’è quello di ampliare ulteriormente lo staff con nuove assunzioni. «Tutti i progetti successivi saranno costruiti insieme alle persone che vivranno con noi lo spazio, con l’obiettivo comune di integrare sempre di più stili di vita e punti di vista diversi, sperimentando e diffondendo dal basso la cultura dell’altro, contro ogni tipo di esclusione e discriminazione», concludono gli ideatori del progetto.
L’Altro Spazio da Osvaldo sarà aperto dal lunedì al sabato dalle 8.00 all’1.30 e la domenica dalle 10.00 alle 24.00.