Una delle zone più trafficate del centro, tra la parte finale di via Indipendenza, il Parco della Montagnola e l’Autostazione, è oggi al centro delle preoccupazioni per sicurezza e degrado. A sollevare l’allarme è l’associazione dei proprietari immobiliari, Confabitare, che attraverso il suo presidente nazionale Alberto Zanni ha scritto una lettera formale al sindaco di Bologna Matteo Lepore e al questore Antonio Sbordone per chiedere un presidio continuativo delle forze dell’ordine.
Secondo l’associazione, l’area è diventata un passaggio critico, dove i cittadini sono costretti a muoversi in un ambiente angusto e percepito come pericoloso. A peggiorare la situazione contribuisce il cantiere per i lavori del tram, che ha ristretto ulteriormente lo spazio pedonale.
«Non si parla solo di degrado urbano, ma di un senso opprimente di insicurezza. Le persone non si sentono libere di attraversare la zona davanti all’Autostazione: si trovano intrappolate in un corridoio di illegalità, tra spaccio e abbandono», denuncia Zanni.
Il passaggio, oggi stretto tra i muri dei palazzi e i pannelli del cantiere, viene descritto come un imbuto in cui i cittadini si muovono tra spacciatori, persone in stato di alterazione, rifiuti e odori sgradevoli. Un luogo dove il pericolo non è solo fisico, ma psicologico: «Non serve essere aggrediti per sentirsi in pericolo – prosegue Zanni – è sufficiente attraversare quell’area per avvertire un disagio profondo e una costante tensione».
Confabitare punta il dito contro l’assenza di un controllo visibile e costante. Secondo l’associazione, la mancanza di presidio ha trasformato la zona in un territorio in cui lo spaccio avviene alla luce del sole, tra l’indifferenza generale e la rassegnazione dei cittadini: «La cosa più grave è che i cittadini sono costretti a distogliere lo sguardo, a far finta di nulla. Ma come dobbiamo considerarli? Complici? O semplicemente persone che hanno paura persino di chiedere rispetto per uno spazio pubblico che dovrebbe appartenere a tutti?».
La richiesta avanzata alle istituzioni è chiara: un presidio fisso delle forze dell’ordine, controlli regolari e l’installazione di telecamere di videosorveglianza. «Non vogliamo assistere alla lenta resa di una parte così importante della nostra città. Serve un intervento immediato – conclude Zanni – per ridare sicurezza, decoro e dignità a una zona centrale di Bologna e a chi passa di lì».