Danni ai canili e gattili dell’Appennino dopo l’alluvione, Rete Civica chiede interventi urgenti per la tutela di cani e gatti

L’alluvione che ha colpito la zona ha causato gravi danni ai canili e gattili dell’Appennino, con conseguenze devastanti sia per le strutture sia per gli animali ospitati. Il Capogruppo di Rete Civica, Marco Mastacchi, ha presentato un’interrogazione alla Giunta regionale per sollevare l’urgenza di azioni concrete a favore della sicurezza e del benessere di cani e gatti colpiti da questa emergenza.

Le strutture di Sasso Marconi e Trebbo di Reno sono tra quelle più duramente danneggiate. Nel primo caso, il canile è stato sommerso da detriti e fango, costringendo i gestori a valutare una nuova collocazione per la ricostruzione. Il canile di Trebbo di Reno, inoltre, dovrà essere trasferito a causa di una recente sentenza e delle normative sul numero massimo di animali ospitabili.

Randagismo in aumento e scarsità di strutture di accoglienza

L’alluvione ha portato a un aumento del numero di animali randagi, soprattutto gatti, già problematico in aree come Loiano, Monzuno e Monghidoro. Molti di questi animali sono malati e necessitano di cure urgenti, rendendo essenziale un programma di controllo e sterilizzazione per limitare la diffusione del randagismo.

Inoltre, l’Appennino bolognese dispone di poche strutture in grado di ospitare un numero sufficiente di animali, una carenza che si è aggravata con l’arrivo degli animali domestici delle persone sfollate a causa dell’alluvione. Questi animali richiedono soluzioni di alloggio temporanee, ma anche interventi strutturati e sicuri per il lungo termine.

Le richieste di Rete Civica per la tutela degli animali

Mastacchi ha chiesto alla Giunta regionale di intervenire con due azioni specifiche:

  1. Campagna di sensibilizzazione sulla sterilizzazione dei gatti randagi, per limitare il fenomeno del randagismo e promuovere un ambiente più sicuro per gli animali.
  2. Interventi strutturali per garantire un numero adeguato di strutture di accoglienza sicure in Appennino, dove prendersi cura di cani e gatti colpiti dall’emergenza.

Le azioni proposte mirano non solo a gestire l’attuale crisi, ma a costruire una rete di supporto stabile per il benessere degli animali dell’Appennino bolognese, un’area che necessita urgentemente di soluzioni durature.

Condividi