Daniele De Paz, presidente della Comunità ebraica di Bologna, interviene sulle polemiche accese dopo la decisione del sindaco Matteo Lepore di esporre la bandiera israeliana accanto a quella palestinese e a quella della pace sul balcone di Palazzo d’Accursio. Una scelta che ha acceso il dibattito politico e sociale, coinvolgendo anche esponenti della giunta comunale.
Le tensioni nella giunta
La vicesindaca Emily Clancy, esponente di Coalizione Civica, si è dissociata pubblicamente dall’iniziativa di Lepore, affermando di non essere sionista. Una posizione che non ha lasciato indifferente De Paz, il quale ha sottolineato la necessità di maggiore equilibrio da parte degli amministratori locali.
Secondo il presidente della Comunità ebraica intervistato dal Carlino, il vero obiettivo non è schierarsi, ma favorire un processo di confronto che conduca alla pace e a un clima più disteso. «Troppe tifoserie rendono ancora più difficile affrontare un tema così delicato. Serve sedersi attorno a un tavolo e costruire un percorso comune, come hanno sottolineato anche il cardinale Matteo Zuppi e Yassine Lafram, presidente dell’Ucoii».
Sostegno al gesto del sindaco Lepore
Il presidente della Comunità ebraica ha ribadito il pieno sostegno alla decisione di Lepore. «Ci aspettavamo qualche contestazione, ma è il momento di superare le divisioni». Tuttavia, De Paz non nasconde le sue preoccupazioni per le manifestazioni antisemite in un periodo così significativo. «Durante l’ultima protesta dei giovani palestinesi, un ragazzo ha dichiarato di sentirsi offeso dalla bandiera israeliana esposta sul Palazzo comunale. Questo mi rattrista profondamente. È indispensabile che chi ci governa non alimenti ulteriormente un clima già fragile».