Attivisti pro Palestina contro il Carrefour del centro commerciale Gran Reno, ecco perché

Domenica scorsa un gruppo di attivisti pro Palestina si è riunito nei pressi del centro commerciale “Gran Reno” di Casalecchio per contestare una presunta complicità del supermercato francese Carrefour nel «genocidio in atto in Palestina da parte di Israele».  Una sorta di boicottaggio organizzato dall’associazione Giovani Palestinesi Bologna e sostenuto da Collettivo Universitario Autonomo Bologna, Fronte Gioventù Comunista Bologna e BDS Bologna, che ha avuto come obiettivo quello di «informare e sensibilizzare le persone e stimolare delle scelte più etiche da parte dei consumatori», spiega un portavoce dei Giovani Palestinesi.  

Attraverso una dimostrazione simbolica, gli attivisti muniti di bandiere, striscioni, volantini e lenzuola sporche di vernice rossa (in riferimento al sangue delle numerosissime vittime degli ultimi 14 mesi nella striscia di Gaza) sono intervenuti con un megafono per rendere note delle presunte responsabilità politiche della catena francese di supermercati.

Secondo i manifestanti, il Carrefour due anni fa avrebbe stipulato dei contratti con Israele, per cui i prodotti agricoli distribuiti e venduti negli stores di molti Stati del mondo proverrebbero da  “colonie” considerate illegali dal diritto internazionale in quanto strappate alle famiglie palestinesi. «C’è stato un riscontro positivo da parte del pubblico. La gente ci ha applaudito e si è mostrata interessata chiedendoci informazioni e volantini esplicativi della situazione» racconta ancora il portavoce.  

Non è la prima volta che gli attivisti si mobilitano in tal senso: in vista degli ultimi acquisti natalizi sabato scorso c’è stata un’altra dimostrazione simbolica e pacifica davanti a NaturaSì, Coop, Conad e Pam per far raggiungere il messaggio a più gente possibile. 

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