La Procura generale ha confermato la propria volontà di applicare le disposizioni di legge e della Costituzione che la autorizzano a tenere l’accusato in custodia cautelare.  

Altri 45 giorni di detenzione preventiva. È l’esito dell’udienza di ieri per Patrick Zaki, lo studente all’Università di Bologna accusato in Egitto di propaganda sovversiva e diffusione di notizie false. La decisione odierna è stata presa ieri dalla Corte penale del Cairo riunita al complesso penitenziario carcerario di Tora

Patrick Zaki è accusato di istigazione a manifestare, esortazione a rovesciare il regime e diffusione di false informazioni. Lo studente viene accusato per «l’uso di un account su una rete internet internazionale per destabilizzare l’ordine pubblico, compromettere e mettere in pericolo la sicurezza della società», ha dichiarato all’Ansa una fonte giudiziaria egiziana. 

«Siamo in una situazione paradossale in cui giudici, procuratori e altri esponenti della magistratura egiziana comunicano l’esito presunto dell’udienza per Patrick a tutti meno che all’avvocata. Questa vicenda, se confermata, dimostrerebbe ancora una volta che in Egitto le procedure, i diritti, il rispetto per la dignità dei detenuti valgono meno di zero», ha detto all’Ansa Riccardo Noury, portavoce di Amnesty International Italia.  

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