Agriturismi tutti esauriti per l’estate, ma la ripresa è lenta 

La metà degli agriturismi con pernottamento associati a Confagricoltura in Emilia-Romagna – ossia il 50% delle oltre 1.100 strutture presenti in regione – registra il tutto esaurito per i mesi di luglio e agosto. Con una novità d’eccezione: le prenotazioni riguardano soggiorni di una durata più lunga del solito, ossia una settimana e oltre. Quindi quest’anno la scelta sembra ricadere – come mai prima -, sulla vacanza nel verde, preferibilmente in collina e a bordo piscina, dove siano garantiti ampi spazi all’aperto e piena sicurezza. A rivelarlo è la Confederazione generale dell’’agricoltura (Confagricoltura) dell’Emilia-Romagna che, oltre a questa buona notizia per gli agriturismi della regione, né dà anche una meno buona: il turismo straniero è rallentato drasticamente.

Uno scenario in controtendenza con il recente passato che ha visto crescere anno dopo anno la percentuale di ospiti provenienti da oltre confine, anche da paesi extra-europei, fino a raggiungere una quota vicino al 25% del totale dei visitatori. Nel Ferrarese e nel Bolognese, le prenotazioni nei mesi clou si fermano al 60%. In Romagna va segnalato che il turismo dall’Italia sta compensando in parte la mancata presenza degli stranieri, tedeschi in primis. «La ripresa è lenta ma siamo soddisfatti della nuova strategia dell’accoglienza proposta per la fase 2, con dei punti di forza – poche camere, location rurali, itinerari sicuri con cene in vigna e pic-nic sotto l’albero, addetti al settore formati sotto il profilo psicologico per fronteggiare in maniera efficace i timori della gente nell’era post-Covid -, che di fatto hanno convinto il turista a prenotare la vacanza estiva presso una delle nostre strutture, prediligendo il cosiddetto turismo di prossimità. Tuttavia, sottolinea il presidente regionale degli agriturismi targati Confagricoltura, Gianpietro Bisagni – il bilancio 2020 parte con una perdita di fatturato totale nei mesi di marzo, aprile e maggio e un bonus vacanze in arrivo che ci lascia perplessi visto che le imprese sono a corto di liquidità». 

«Nel quadro complicato della ripartenza, evitiamo – aggiunge il presidente regionale di Confagricoltura, Marcello Bonvicini, – la guerra tra i poveri». Il messaggio è rivolto alle associazioni di categoria che in queste ore stanno portando avanti una battaglia contro le aziende agrituristiche che offrono servizio di delivery, con consegne a domicilio di prodotti freschi dell’orto e trasformati. La chiude così il presidente degli imprenditori agricoli: «Voglio dire ai rappresentanti di queste imprese che solo l’1 o 2 per cento dei nostri agriturismi in regione svolge tuttora tale attività. Se vogliamo davvero ripartire dobbiamo concentrarci su ben altre strategie e lavorare insieme per riportare qui i turisti, offrendo una gamma completa di proposte che sappiano soddisfare tutte le aspettative». 

Fonte: ConfAgricoltura Emilia-Romagna

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