«Solo inquilini italiani», un altro caso di razzismo dei proprietari di casa a Bologna

La denuncia della discriminazione è di una dottoranda che ha proposto alla sua proprietaria di casa, dove è in affitto a San Donato, un ragazzo africano. Ma il giovane guineano è stato rifiutato perché non italiano.

«La domenica già mi pesa abbastanza così, figuriamoci poi se c’è la nebbia, piove, devi scrivere la tesi e scopri pure che i proprietari della casa in cui ti sei trasferita da poco sono dei razzisti». Comincia così il post di denuncia su Facebook da parte di una dottoranda di ricerca in Scienze Sociali che ha preso casa in affitto da poco in zona San Donato a Bologna e che ha scoperto che la sua proprietaria di casa bolognese non ha voluto accettare una terza persona affittuaria soltanto perché proveniente dalla Guinea. La motivazione è sempre la solita: «Ho già avuto troppo esperienze negative con gli stranieri e sono libera di far stare chi voglio in casa mia», ha detto la proprietaria giustificando in questo modo il proprio pregiudizio. 

A scegliere il terzo inquilino dell’appartamento è stata la stessa ricercatrice (insieme all’altro coinquilino già presente in casa) perché gli era sembrato un bravo ragazzo con cui condividere i propri spazi. «Lavora e ha un regolare contratto, referenze che la proprietaria non ha voluto nemmeno sapere. A lei interessa solo che non sia italiano», ha raccontato la dottoranda alla Gazzetta di Bologna. A questo punto la stessa ricercatrice ha invitato la sua proprietaria di casa a contattare il ragazzo per spiegare direttamente a lui che non le vanno bene gli stranieri. Un invito che, però, alla signora non è piaciuto e l’ha fatta subito alterare. «Non sono tenuta a dare spiegazioni e motivazioni a nessuno», avrebbe detto la proprietaria. «A questo punto ha cominciato ad aggredirmi per telefono (con tanto di supporto del marito) dicendo che la casa è sua e le regole le fa lei», ha riferito al nostro giornale la ricercatrice.

I due inquilini avevano scelto il ragazzo africano, dopo una serie di “colloqui” con altri ragazzi come si fa di solito, perché gli era semplicemente piaciuto. Il giovane guineano (poco più che ventenne) era andato a visitare la casa e, dopo due chiacchiere, i due inquilini si erano trovati bene con lui tanto da pensare di instaurare un buon rapporto di convivenza. «Così il giorno dopo gli abbiamo comunicato che a noi sarebbe piaciuto averlo come coinquilino e che avrebbe potuto iniziare già a muoversi per le pratiche burocratiche senza minimamente pensare al fatto che i proprietari l’avrebbero rifiutato perché straniero». Difatti, la proprietaria non lo conosce, non sa nemmeno che faccia abbia, né che lavoro faccia. Sa solo che è straniero. Ma alla signora bolognese tutte queste informazioni non le interessano e non ha intenzione di conoscerle perché sarebbe stata una perdita di tempo e «io non ho tempo da perdere», ha concluso la proprietaria bolognese.
 

Condividi