Sgombero via Zago, scritte sui muri intimidatorie contro il sindaco Lepore

«Indegne e inaccettabili le minacce al sindaco di Bologna, Lepore. Mi auguro gli autori vengano individuati il prima possibile».

“Infame “, “Nel cofano “. Sono le scritte intimidatorie contro il sindaco di Bologna, Matteo Lepore, lasciate sui muri di alcuni edifici durante il corteo di protesta scaturito in seguito allo sgombero di 2 giorni fa dell’immobile di via Zago che alcuni attivisti di centri sociali bolognesi (tra cui Xm24 e Bancarotta) avevano occupato lo scorso 21 aprile. Nonostante il Comune non c’entri più di tanto con lo sgombero in quanto l’immobile di via Zago è di proprietà privata, i giovani attivisti non sono mancati a offendere e voler minacciare in questo modo il sindaco di Bologna. L’accusa degli attivisti sarebbe quella che Lepore non conceda loro degli spazi e che faccia di tutto per sgomberarli quando occupano immobili comunali o di altri proprietari privati. «Gli sgomberi sono da evitare il più possibile. Credo che esperienze come Xm24 sappiano sopravvivere a uno sgombero», ha dichiarato la vicesindaca di Bologna Emily Clancy. 

«Indegne e inaccettabili le minacce al sindaco di Bologna, Lepore. Mi auguro gli autori vengano individuati il prima possibile. Matteo siamo con te», ha detto il presidente della Regione Emilia-Romagna Stefano Bonaccini.  

«È grave che si pensi di intimidire in modo antidemocratico l’azione del sindaco in difesa del principio di legalità.  Massimo sostegno al primo cittadino», ha dichiarato il consigliere regionale dem Stefano Caliandro.

 

foto: Agenzia Dire

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