Il Piano sarà costruito con la partecipazione attiva di tutti gli attori locali impegnati nell’ambito del contrasto alle discriminazioni razziali. La raccolta delle adesioni resterà aperta fino all’11 aprile.
Un bando per raccogliere proposte per la redazione di un Piano Cittadino di prevenzione e contrasto al razzismo, alle discriminazioni su base razziale, etnica e religiosa, ai crimini e discorsi d’odio. Lo promuove il Comune di Bologna per la lotta al razzismo e in occasione della Giornata mondiale contro le discriminazioni razziali lunedì 21 marzo. Il piano sarà costruito con la partecipazione attiva di tutti gli attori locali impegnati a vario titolo nell’ambito del contrasto alle discriminazioni razziali, quali le associazioni, in particolare quelle rappresentative dei gruppi a rischio, i/le leader di comunità, le reti, i comitati, i gruppi informali. La raccolta delle adesioni resterà aperta fino all’11 aprile. Successivamente, l’amministrazione darà avvio agli incontri di comunità per intercettare bisogni e segnalazioni e per individuare e sviluppare insieme azioni concrete, andando così verso la costruzione del piano cittadino.
«Promuovere una cultura dell’uguaglianza e un’autentica equità di opportunità è un obiettivo del nostro mandato e per farlo è imprescindibile lavorare con le reti e le associazioni che declinano azioni antirazziste quotidianamente sul nostro territorio e sono riferimenti per i cittadini e le cittadine che subiscono discriminazioni su base razziale, etnica o religiosa», dichiara la vicesindaca con delega alle Pari opportunità e contrasto alle discriminazioni Emily Marion Clancy.
L’impulso per la redazione del piano è dato dal progetto SUPER-Sostenere la lotta quotidiana contro il razzismo, che unisce le città di Bologna, Torino e Reggio Emilia e prevede attività di formazione per forze dell’ordine, dipendenti pubblici e leader di comunità e la costruzione di strategie e piani d’azione da adottare a livello locale e nazionale per contrastare i crimini d’odio.
Il piano cittadino si affiancherà ad altri servizi, tra i quali lo SPAD – Sportello Antidiscriminazioni che, dalla sua apertura a dicembre 2021, ha raccolto 25 segnalazioni, il 60% direttamente dalle vittime, mentre il 36% mediate e il 4% da testimoni. Il fattore di discriminazione più diffuso è risultato la provenienza da un paese straniero (52%) e gli ambiti in cui le discriminazioni vengono maggiormente percepite sono i settori del mercato immobiliare, del lavoro e delle cure mediche.