Il Comune di Bologna ha lanciato un sito con 25 fotografie “prima e dopo” per raccontare i cambiamenti avvenuti nei primi tre anni di mandato del sindaco Matteo Lepore. Un’iniziativa pensata come bilancio di metà percorso, accompagnata da un ciclo di incontri nei sei quartieri cittadini. Le immagini mostrano cantieri conclusi, nuove aree pubbliche, parchi giochi, linee bus, scuole ristrutturate. Una narrazione positiva, d’impatto, pensata per valorizzare l’operato dell’amministrazione. Ma non tutti i bolognesi condividono questo entusiasmo.
Una vetrina patinata, ma il disagio è reale
«Bologna si è trasformata»: è il messaggio che accompagna il racconto visuale proposto dal Comune. Ma per molti cittadini, ciò che è accaduto in questi anni è ben lontano da un miglioramento. Il progetto delle linee del tram, per esempio, presentato come simbolo della nuova mobilità sostenibile, è in realtà uno dei principali motivi di malcontento tra i residenti. La città è paralizzata da mesi: strade chiuse, traffico congestionato, percorsi stravolti. In alcune zone, come nei pressi dell’Ospedale Maggiore, le ambulanze sono costrette a passare sotto i portici per raggiungere i pazienti.
Alla mobilità in tilt si aggiunge il caos generato da biciclette che sfrecciano contromano, anche sotto i portici, in assenza di controlli. La convivenza tra pedoni, ciclisti e automobilisti è diventata sempre più tesa. Il limite dei 30 km/h imposto quasi ovunque, sbandierato come simbolo della “città della sicurezza”, è spesso disatteso. Le statistiche comunicate, che parlano di incidenti in calo, vengono lette da molti come un tentativo di giustificare una misura poco rispettata e fortemente divisiva.
Un centro città turistico ma svuotato
Anche la trasformazione del centro storico lascia perplessi molti bolognesi. Mentre il Comune esalta la rinascita culturale con la riapertura del cinema Modernissimo e del teatro Testoni, tra i residenti cresce la sensazione che il cuore della città sia stato svenduto a un turismo mordi e fuggi. Taglieri, panini con la mortadella e souvenir hanno preso il posto di botteghe storiche e tessuto sociale.
Case troppo care, sicurezza in calo
Tra i temi che toccano di più la vita quotidiana ci sono affitti sempre più alti e la crescente difficoltà di trovare casa. Studenti e lavoratori, anche a reddito medio, faticano a rimanere in città. I progetti di edilizia popolare e studentati annunciati dall’amministrazione non sembrano in grado di arginare il caro-affitti, e il progetto “Sfitto Zero” procede lentamente.
Sul fronte sicurezza, i dati ufficiali parlano di una città che cambia, ma molti cittadini segnalano un aumento dei furti, delle aggressioni e delle “spaccate”, soprattutto nel Quartiere Bolognina, dove negli ultimi mesi si moltiplicano gli episodi di vandalismo e danneggiamenti a vetrine e automobili.
Un bilancio di metà mandato tra propaganda e realtà
Il progetto di comunicazione “Bologna si trasforma” racconta una città che cresce, innova, si prende cura dei suoi spazi. Ma secondo molti cittadini — e anche alcuni tra coloro che avevano votato Lepore con fiducia — si tratta di una narrazione troppo parziale, quasi propagandistica. Nessuna autocritica, nessun accenno ai problemi irrisolti.
«Non è tutto oro quello che luccica», è il commento ricorrente tra chi vive ogni giorno le difficoltà di una città in cui i cantieri bloccano le strade, i prezzi delle case salgono e la percezione di sicurezza cala. Non manca chi considera quello di Lepore uno dei peggiori mandati della storia recente di Bologna.
Il tour nei quartieri, che prenderà il via il 22 maggio da Santo Stefano, sarà anche l’occasione per ascoltare dal vivo il pensiero dei cittadini. Perché dietro le fotografie patinate dei 25 luoghi del cambiamento, c’è una città reale che chiede risposte — e non solo slogan.
foto: da Iperbole (Comune di Bologna)