Escursionismo e solidarietà, presentata a Bologna la guida al “Cammino nelle terre mutate”

Un lavoro corale in cui ognuno ha dato il suo contributo. È stata presentata ieri, nei locali dell’associazione Lo Spazio di Bologna, la guida al “Cammino nelle terre mutate”. Il libro, dedicato alle zone colpite dai più recenti terremoti, porta il nome di Enrico Sgarella come autore ma in realtà è il frutto di un laboratorio collettivo che ha coinvolto tre enti: Federtrek, una federazione di associazioni che promuove il camminare, Movimento Tellurico, un’associazione di escursionismo solidale e l’associazione dei proletari escursionisti (Ape). La guida, edita da Terre di Mezzo, presenta un cammino di 250 kilometri dalla marchigiana Fabriano, in provincia di Ancona, fino all’Aquila, in Abruzzo. Un tracciato che attraversa anche l’Umbria, il Lazio e due dei parchi nazionali più conosciuti dell’Appennino: i Sibillini e i Monti della Laga e del Gran Sasso.

“In Italia passano anni e, dopo i primi momenti, ci dimentichiamo le cose. La città dell’Aquila, per esempio, con la costruzione delle cosiddette “new town” (il progetto C.A.S.E, ndr) ha subito una forte disgregazione sociale. Bisogna far capire a chi governa quali sono per noi le priorità”, ha detto Sebastiano Bisson di Movimento Tellurico. Il Cammino nelle terre mutate, infatti, è figlio di un percorso di escursionismo e solidarietà nato nel 2012 con la “Lunga marcia per l’Aquila“: un viaggio a piedi che collega Roma al capoluogo abruzzese per tenere accesi i riflettori e per non dimenticare, con la discrezione di chi si sposta camminando. In seguito, dopo il terremoto del 2012, un altro viaggio ha avuto come punto di partenza Novi, in provincia di Modena, e con le forti scosse iniziate nel 2016 nell’Appennino centrale il cammino si è modificato ancora.

 

 

Dal 2017, le tre associazioni organizzano una marcia collettiva a cui partecipano circa sessanta persone percorrendo insieme le quattordici tappe. “La nostra idea è quella di portare un messaggio di rinascita nei territori. In più, secondo noi, chi vive in queste zone colpite si sta rendendo conto che anche il turismo sostenibile può essere parte della rinascita”, ha affermato Francesco Senatore di Federtrek. Ciò che, secondo gli organizzatori, rende differente questo cammino rispetto ad altri più noti è proprio la possibilità di incontrare le comunità che restano nei territori colpiti, “in punta di scarpone, con più attenzione e meno aspettative”, come recita l’introduzione alla guida. Ora, grazie alla pubblicazione, sarà possibile muoversi autonomamente nel percorso ma con dei consigli per quanto riguarda la sentieristica e il pernottamento.

La marcia nelle terre mutate, nell’estate del 2018, ha incrociato il suo percorso con quello di I.T.A.CÀ, il festival itinerante del turismo responsabile che, giunto alla quarta edizione, sarà a Bologna dal 24 al 30 maggio e sull’Appennino bolognese dal 31 maggio al 9 giugno. Una serie di eventi che vogliono mettere al centro, anche in questo caso, le persone che restano, riscoprendo i territori e dando vita a “utopie quotidiane collettive”.

Foto: Cammino Terre Mutate

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