La colpa sarebbe delle condizioni climatiche estreme che sono sotto gli occhi di tutti. Ma la produzione agricola subisce un’ulteriore deflazione per fenomeni speculativi e per le importazioni dall’estero che fanno crollare le quotazioni al di sotto dei costi. È quanto denuncia Coldiretti Emilia Romagna nel commentare i dati Istat (Istituto nazionale di statistica) sull’inflazione a giugno dai quali si evidenziano aumenti dei prezzi al consumo dello 0,7 per cento rispetto allo scorso anno mentre nei campi in crisi è deflazione, dalle albicocche alle pesche pagate pochi centesimi, circa il 30 per cento in meno rispetto allo scorso anno.
«Gli agricoltori ne devono vendere tre chili per potersi permettere un caffè. Per ottimizzare la spesa, ottenere il miglior rapporto prezzi-qualità e aiutare il proprio territorio e l’occupazione, consigliamo di verificare l’origine nazionale, acquistare prodotti locali che non devono subire grandi spostamenti, comprare direttamente dagli agricoltori nei mercati o in fattoria», ha detto Coldiretti Emilia-Romagna.