Coronavirus migranti, «L’ex Hub Mattei è inadeguato per la loro salute»

Urgenti misure per garantire la tutela dei richiedenti asilo attualmente ospitati nell’ex Hub Mattei a Bologna. È la richiesta del collettivo politico Coordinamento Migranti di Bologna che si preoccupa delle persone che sono in quella struttura che, ancora prima della emergenza Coronavirus presentava notevoli criticità, tali da rendere inopportuna la sua “ristrutturazione” in grande CAS (Centro di Accoglienza Straordinaria). «È evidente che oggi  l’ex Hub di via Mattei è del tutto inadeguata a preservare sia gli ospiti che i lavoratori dal rischio di contagio», dice il collettivo. 

Così come ci si sta preoccupando della situazione delle carceri dove i detenuti hanno iniziato una rivolta perché impauriti di un contagio all’interno degli istituti penitenziarti, allo stesso modo sarebbe necessario preoccuparsi dei migranti ospitati all’ex Hub. «L’invito dello Stato è rimanere ognuno nelle proprie abitazioni, per spezzare la catena del contagio, ma è palese che sia del tutto inconferente rispetto ad una struttura, quale l’ex Hub Mattei, in cui le persone sono costrette a convivere in assembramenti che vanno nel senso opposto alle prescrizioni legali. Analoga situazione di sovraffollamento e di forzata vicinanza è riscontrabile nelle strutture di Villa Aldini e del Centro Zaccarelli», ha segnalato il Coordinamento Migranti. 

L’invito del collettivo alla Prefettura di Bologna ed al Comune di Bologna, di individuare «immediatamente altre strutture alloggiative, di piccole dimensioni, più adeguate a garantire la salute degli ospiti del CAS Mattei, di Villa Aldini e del Centro Zaccarelli, nonché dei lavoratori addetti all’accoglienza. L’emergenza coronavirus consente deroghe alla normativa in materia di appalti, con affidamento diretto a soggetti in grado di garantire a tutti la complessiva salute pubblica». 

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