Alluvione, il guado di Monterenzio sarà demolito: cittadini contro la Regione

Il guado di Monterenzio, costruito da sette imprenditori edili di del luogo per collegare il paese con quelle frazioni raggiungibili solo dalla Sp7 Idice e rimaste isolate a causa delle frane di maggio dell’anno scorso è diventato motivo di accesa protesta da parte degli abitanti di Monterenzio e frazioni limitrofe, contro la decisione più volte dichiarata dalla Regione Emilia-Romagna (l’ultima prevista sembra sia per lunedì prossimo, 12 febbraio), di demolirlo perché non più funzionale al ripristino di una viabilità interrotta sulla SP7. La demolizione, a quanto dicono i residenti, sarebbe in programma per il 12 febbraio.

I motivi specificati dalla Regione per motivare questa scelta contestano che il guado sarebbe facilmente sormontabile da piene e non consentirebbe le adeguate garanzie di sicurezza idraulica, in quanto costituirebbe un ostacolo al libero deflusso delle acque e renderebbe probabile la sua ostruzione a causa del passaggio di vegetazione fluitata. 

«Rispetto a tali motivazioni, non sono state prese in nessuna considerazione le garanzie date dagli imprenditori che hanno realizzato il guado e che hanno dichiarato di farsi carico e garanti delle manutenzioni necessarie alla sicurezza del guado e del deflusso delle acque», ha dichiarato il consigliere di Rete Civica Marco Mastacchi. 

La protesta dei cittadini di metà gennaio scorso ha fermato l’ennesimo intervento per la rimozione del guado e la loro richiesta è di posticipare l’operazione alla primavera, visto che essendo ormai febbraio, sarebbe più saggio far passare l’inverno, periodo che espone maggiormente al rischio di frane ed erosioni fluviali, e avere il tempo di mettere in sicurezza la via Idice.  

«Non li rassicura il fatto che il Responsabile dell’Area sviluppo delle infrastrutture della Città Metropolitana abbia comunicato a tutti i comuni interessati, che da gennaio a dicembre 2024 verranno eseguiti i lavori su diverse strade provinciali, tra cui anche la SP 7, con contestuale interruzione temporanea della circolazione. Le rassicurazioni della Città Metropolitana sulla possibilità di realizzare tutte le opere necessarie per sistemare definitivamente la SP 7 senza interrompere la viabilità non convincono la cittadinanza che continua a subire disagi a causa delle ripetute frane, della pioggia o della neve fino alla recente alluvione di maggio 2023», si legge in un comunicato del consigliere. 

La sfiducia e la preoccupazione di chi abita, lavora e vive in quell’area ha portato i cittadini a presentare una diffida alle amministrazioni coinvolte «ad astenersi da qualsiasi intervento demolitorio del Guado del torrente Idice, in quanto basato su atti allo stato illegittimi e privi dei requisiti di legge. “puntualizzando che “l’esistenza del Guado permane attuale e ineludibile per ovviare all’isolamento del territorio non solo per le attività di ordinaria viabilità, ma, anche, per eventuali attività di soccorso/emergenza”». 

Il Consigliere Mastacchi chiede per l’ennesima volta alla Giunta di dare risposte certe in merito a quali sono i tempi e le modalità di intervento e ripristino della SP7, su quali analisi tecniche si fonda l’autorizzazione dell’Agenzia per la Sicurezza Territoriale e la Protezione civile della Regione Emilia-Romagna al Comune di Monterenzio, per l’abbattimento del guado e di presentare un’alternativa sicura per non isolare quella parte del territorio, se a guado abbattuto dovessero nuovamente presentarsi condizioni metereologiche avverse, considerato che siamo a metà della stagione invernale. 

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