Un recente studio condotto dall’Università di Bologna ha dimostrato che l’interazione con gli animali può migliorare significativamente la salute del microbioma intestinale nei bambini che vivono in aree urbane. La ricerca, pubblicata sulla rivista One Health, ha esaminato l’effetto di un “intervento di biodiversità” su dieci bambini tra i 9 e i 14 anni, coinvolti in un campo estivo presso una fattoria didattica. I risultati sono stati sorprendenti: l’interazione quotidiana con i cavalli per due settimane ha arricchito il loro microbioma intestinale di batteri benefici e metaboliti antinfiammatori.
Lo studio: interazione con i cavalli e aumento della biodiversità microbica
Il progetto, parte dell’iniziativa europea Circles, ha coinvolto bambini residenti in aree urbane del bolognese, notoriamente caratterizzate da una minore diversità microbica rispetto alle aree rurali. Questa riduzione della biodiversità microbica, nota come “modernizzazione del microbioma”, è correlata a un aumento di malattie infiammatorie, allergie e obesità nei bambini urbani.
Durante il campo estivo, i bambini hanno trascorso circa dieci ore al giorno interagendo con i cavalli, accarezzandoli e giocando con loro. Al termine delle due settimane, i ricercatori hanno riscontrato un aumento della diversità del microbiota intestinale, in particolare una crescita significativa di batteri promotori di salute intestinale e una maggiore produzione di butirrato, un metabolita noto per le sue proprietà antinfiammatorie.
Rewilding del microbioma: una nuova frontiera della salute
L’approccio adottato dagli scienziati si basa sul concetto di “rewilding del microbioma intestinale”, che mira a ripristinare la diversità microbica attraverso il contatto con ambienti naturali. Questo metodo potrebbe rappresentare una soluzione efficace per contrastare gli effetti negativi della vita urbana sul microbioma umano.
“Dopo l’intervento abbiamo osservato un aumento significativo della diversità del microbioma intestinale nei bambini, con una maggiore presenza di batteri benefici noti per il loro ruolo nella promozione della salute”, ha spiegato Marco Candela, professore del Dipartimento di Farmacia e Biotecnologie dell’Università di Bologna e coordinatore dello studio.
Benefici a lungo termine e nuove prospettive
I risultati preliminari dello studio aprono nuove prospettive per l’uso di interventi basati sulla biodiversità nella promozione della salute umana. Ulteriori ricerche sono in corso per confermare l’efficacia di questi interventi su un campione più ampio e per chiarire i meccanismi di interazione tra microbiomi umani e animali.
“La nostra ricerca sottolinea l’importanza dell’interazione con gli ecosistemi naturali per il benessere umano, in linea con l’approccio One Health, che integra salute umana, animale e ambientale”, ha aggiunto Candela.